Falanghina del Sannio Doc
Per la Falanghina, acidità e grande freschezza sono facilitate dalla ricchezza dei suoli di questo territorio che consente agevolmente il raggiungimento di questo obiettivo enologico. La Particolarità principale della nostra Falanghina è che viene affinata per un anno e mezzo in botti di acciaio e per 6 mesi in bottiglia prima di essere messa in commercio, utilizzando gli stessi tappi dell’aglianico, consentono una lenta maturazione e lo sviluppo di sentori che solitamente non si trovano in una bottiglia “giovane”
I nostri prodotti vengono amorevolmente coltivati e trasformati da un team di collaboratori su terreni appartenuti alla nostra famiglia da secoli, collinari e digradanti dolcemente verso il fiume “Calore”.
Ed è proprio la posizione prospicente alla valle del fiume “Calore” che rende il nostro vitigno, rigorosamente autoctono, così speciale, l’esposizione solare per quasi tutta la giornata unita al vento che spira costantemente dona al grappolo maturazione equilibrata che conferisce la giusta acidità e grado alcolico, uve sane che vengono vendemmiate intere, raccolte a mano e conferite in cantina in cassette da 16 kg.
Il metodo di coltivazione è rimasto fedele ad alcuni principi quali il basso impatto ambientale, tutte le operazioni vengono effettuate a mano dai nostri collaboratori, in particolare la selezione dei grappoli in modo da prediligere la qualità, andando a vinificare solamente le uve migliori anche a discapito della resa che viene tenuta volutamente bassa rispetto ai disciplinari di produzione D.O.C.
Strizzando l’occhio alle moderne tecniche di lavorazione.
Altro discorso avviene in cantina dove la pressatura soffice, che evita qualsiasi contatto tra le bucce e il mosto, la decantazione statica, una fermentazione alcolica a temperatura controllata e l’utilizzo di lieviti varietali, donano alla Falanghina, al palato, un sapore morbido, fresco, delicato e dotato di ottima acidità.
E anche l’occhio vuole la sua parte
Amanti dell’arte contemporanea, è venuto naturale per la presentazione dei nostri prodotti rivolgersi ad una artista internazionale, Vanni Cuoghi, per la creazione delle etichette: per i vini in particolare, con la scomposizione dello stemma di famiglia in due linee per il bianco e per il rosso, che richiamano la storia familiare e dei luoghi.
- Così per la Falanghina la Fenice che si getta nel fuoco si fonde con la “Janara” Beneventana, la strega per eccellenza, basti pensare che il termine Sabba delle Streghe non deriva altro che dal fiume Sabato, il secondo fiume di Benevento, che si getta nel fiume Calore sulle cui rive erano solite raccogliersi.